Qualche ora fa è mancato Lucio Dalla. Nonostante la sua musica – che conosco dalla mia fanciullezza – non sia quella che ascolto tutti i giorni sul mio ipod, credo che abbia segnato momenti della mia vita più di qualsiasi altra.
L’ho conosciuta da bambina, quando mio zio scomparso prima dei 40 me la fece conoscere (in vinile e cassette). Imparai a conoscere i suoi classici e gli Lp di allora (parliamo dei primi ’80). Poi al liceo “Se io fossi un angelo” era diventata una sorta di colonna sonora mia e di una mia compagna di scuola e “Don’t touch me” la sigla di un programma che conducevo alla radio.
E poi il brano preferito di mia madre era “Caruso” cantata da Lucio; si commuoveva quando l’ascoltava… e ora piango io ascoltandola. Una volta mentre eravamo insieme a Bologna lo incontrammo mentre tutti e tre guardavamo una vetrina di un negozio non ricordo più di cosa.
L’ultima volta che ho visto Lucio in concerto era il 2008; il giorno prima ci ho parlato, aveva lo sguardo vivo e un interesse ad ascoltare gli altri che colpiva.
In questa giornata penso ai suoi pezzi e a momenti della mia vita. Ma – senza un motivo particolare – soprattutto mi vengono in mente “Liberi” e “Disperato erotico stomp”.
E naturalmente Eleonora Giorgi che in “Borotalco” grida “Luciooooooo”.
Grazie Lucio.
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