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mercoledì 23 luglio 2008

[cinema] Donne (vere) tra tragedie, fantasmi, malattie e piatti da lavare. Volver: questa è vita!



Uno dei miei sport estivi preferiti è il recupero-del-film-in-dvd-perso-al-cinema. Tra i (sempre troppi per me) film che mi ero ripromessa di recuperare al più presto c’era “Volver”, che non ricordo per quale motivo persi al cinema. In realtà avevo acquistato il dvd da un po’ di tempo ma non trovavo mai il momento adatto; finalmente è arrivato.
La cosa che più mi ha colpito nel film di Almodovar - sin dalla prima memorabile scena al cimitero - è l'affresco che Pedro fa della vita, del vivere quotidiano (la cosa più semplice e più complessa che ci sia). Le protagoniste (tutte bravissime e perfette con in testa l’icona Carmen Maura e un’ottima Cruz) sono l’incarnazione stessa della vita, quella vera.
La vita che è dominata dalla tragedia (in senso classico), che fa convivere vivi e morti, fantasmi (reali o presunti non importa) del passato con ombre del presente, che fa incontrare morte e malattia con la femminilità emozionante di una abito colorato o di una scarpa col tacco alto.
La vita che - ancora una volta - è dominata dalla donna che supera difficoltà e ostacoli, ama senza riserve, è solidale con altre donne e che vive sospesa tra una faccenda in cucina, un lontano ma vivido ricordo e lo spirito d’iniziativa necessario per affrontare il futuro.
Una donna forte e decisa che è orgogliosa anche quando è colpita dalla malattia (il rifiuto di Agustina alla tv spazzatura) e che ha il potere di dare la morte a un uomo che la merita (ma che con sensibilità femminile, dopo averlo lasciato in congelatore per giorni ha un moto di compassione e trova per lui una sepoltura il più degna possibile).
Trovo meravigliose queste donne (e nulla c’entra con certo femminsmo!) che tra una tintura ai capelli improvvisata in casa e un lavoro precario inventato dal nulla tirano avanti, forti fragili e sempre affascinanti.
Come la Magnani giustamente omaggiata con la citazione di “Bellissima” che mostra la donna più forte, orgogliosa e fiera del cinema di tutti i tempi.
W le donne! (e chi le sa raccontare).

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