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mercoledì 24 giugno 2009

[libri] Se Almodòvar diventa un teorema: il romanzo d’esordio di Antoni Casas Ros


I libri da leggere si scelgono per tanti motivi. Il titolo, la copertina, l’autore,… “Il teorema di Almodovar” l’ho scelto per il nome del regista nel titolo (quindi ha funzionato!), per l’età dell’autore (che è mio coetaneo) e perché è un’opera prima (sono convinta che la magia degli esordi difficilmente si possa replicare).
Il romanzo parla di un uomo dal volto cubista, sfigurato in seguito a un incidente d’auto nel quale la sua ragazza ha perso la vita. Lei la vita e lui la faccia.
In seguito a quell’episodio lacerante il protagonista, che si chiama Antoni come l’autore, dopo aver provato le vie (inutili) della chirurgia, si arrende; un po’ perché non vede soluzione, molto perché è il suo modo di chiudersi al mondo, di sfuggire a quella realtà che lo ha profondamente ferito e che ora è incapace di affrontare. Così di giorno sta chiuso in casa a impartire lezioni di matematica via Internet e di notte, col favore delle tenebre, scende per le viuzze di Genova.
Oltre al cinema – ce n’è tanto, attraverso riferimenti e suggestioni, non solo almodovariane – nel libro c’è l’idea forte dell’amore possibile. L’amore che si rivela inaspettato in tutte le situazioni, nel volto insostenibile di un essere umano così come nel corpo multiforme/mutante di un travestito (la bella Lisa) che è in grado di sostenere lo sguardo su quel viso deturpato perché nei propri occhi c’è la capacità di guardare oltre.
Come quella che serve per vedere l’essenza delle cose e della vita; e come quella che rende capaci di vedere (davvero) un film.

2 commenti:

niki29 ha detto...

Sto già correndo in libreria. Un bacio, nicoletta

NgL ha detto...

Adoro Almodovar e questo libro, con quel personaggio un po' picaresco, sembra proprio fatto per un suo film, da come lo descrivi... ma sai che mi hai proprio incuriosito?